L'attuale esame presenta sicuramente notevoli lati positivi. Quali?
Innanzituto il distacco dal nozionismo del passato e la prevalenza di una preparazione sempre più interdisciplinare sono gli aspetti più interessanti di tutta la riforma.
L'ampliamento delle tipologie delle prove, per quanto concerne lo scritto, è un altro aspetto indubbiamente positivo.
Qualche perplessità, invece, sorge in merito alla terza prova; questa, per la nostra esperienza, avvantaggia notevolmente i candidati interni, risultando spesso penalizzante per i privatisti, i quali non sono, di solito, messi in condizione di effettiva parità rispetto agli altri.
Gli interni hanno infatti la possibilità di esercitarsi su simulazioni molto simili a quella che sarà poi effettivamente la prova. Del resto la tipologia di tale prova e le discipline coinvolte sono scelte dalla commissione, che è composta per metà da insegnanti interni.
Il più delle volte quindi i candidati interni hanno già un'idea precisa di come essa sarà strutturata, a differenza dei privatisti che lo scoprono il giorno stesso dell'esame (almeno da quando si è ritenuto opportuno precisare che prima della prova stessa non deve essere fatta alcuna comunicazione concernente le modalità e le discipline prescelte).
Altro grosso problema è rappresentato dalla necessità che i programmi dei privatisti siano rispondenti a quelli degli interni. Giustamente, a tal fine, il termine di presentazione della domanda di esame è stato anticipato da fine gennaio a fine novembre, di modo che le scuole sede d'esame abbiano tempo di organizzarsi e fornire ai privatisti gli strumenti di cui necessitano.
Eppure rari sono i casi in cui l'assegnazione della classe è fatta entro dicembre o gennaio. Inoltre da quando le domande sono da presentare presso l'Ufficio Scolastico Regionale che poi le smista presso i vari istituti, i tempi si sono ulteriormente dilungati, creando ulteriori problemi ai candidati esterni.
Il più delle volte, infatti, le scuole statali non sono in grado di fornire in tempo utile i programmi, quando addirittura non li forniscono affatto, chiedendo ai privatisti di consegnare i propri o di seguire i ministeriali (salvo poi contestarli, avendo la legge dalla loro parte, in sede stessa d'esame).
L'obiezione di molte scuole che basterebbe, al candidato esterno, seguire i programmi ministeriali, in realtà risulta inaccettabile, dal momento che i programmi svolti sono spesso molto diversi dai ministeriali stessi, senza contare che contravviene a quanto previsto dalla riforma.
Il documento del 15 maggio allora giunge in soccorso ai privatisti, ma purtroppo tardi!
Spesso, paradossalmente, la consegna dei programmi è stabilita entro il 30 aprile (anche dei programmi del 5° anno!) nonostante il documento ufficiale sia reso pubblico nella data suddetta (le normative purtroppo su tale punto non forniscono direttive univoche e non esprimono chiaramente gli obblighi degli istituti sede d'esame).
Sarebbe doveroso un chiarimento in tal senso da parte delle istituzioni preposte, che dovrebbero fissare, una volta per tutte, le scadenze riguardanti i candidati esterni.
Sarebbe inoltre auspicabile una maggiore collaborazione e organizzazione da parte delle scuole prescelte come sede d'esame, per far sì che tutti gli studenti abbiano realmente pari opportunità perché i privatisti non siano considerati, come spesso accade, studenti di serie B.
Tale è implicitamente la considerazione del legislatore che, quando si appresta a ritoccare o riformare le leggi attinenti all'esame, non conoscendo la realtà dei candidati esterni spesso interviene in modo inopportuno, se non addirittura poco legittimo.
Si pensi all'ultima revisione della legge di riforma attuata sotto il ministero Fioroni: è stato introdotta l'ammissione all'esame di stato per gli interni, e condividiamo tutti il principio ispiratore di questa iniziativa. Salvo poi, però, estendere l'ammissione ai candidati esterni ma SOLO a quelli non in possesso di idoneità alla V (o di idoneità di diverso indirizzo).
La Gelmini ha poi riequilibrato la situazione estendendo l'esame preliminare a tutti i candidati esterni (dall'a.s.2009/10).
La situazione è paradossale, poiché si viene esaminati ben due volte sulle stesse materie e sugli stessi programmi, togliendo anche un mese di tempo (la durata dei preliminari) alla preparazione di candidati che in genere sono lavoratori e di tempo ne hanno realmente poco.
Riteniamo giusto portare un po' di rigore nel confuso mondo del recupero anni, tuttavia sebbene vi siano organizzazioni poco serie, e studenti poco motivati, non bisogna mai dimenticare che gran parte dei privatisti sono lavoratori che fanno enormi sacrifici: il diritto allo studio non va negato creando ostacoli a quanti vogliono conseguire un Diploma, meritandolo...
Risultato del nostro esame: l'attuale esame di stato sarebbe certamente NON PROMOSSO :)
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